Torino, 3 marzo 2005
Le università di tutta Italia stanno protestando contro il Disegno di Legge Moratti.
Il Disegno di Legge si propone il riordino dello stato giuridico dei docenti universitari, ossia
tratta di come i docenti vengono reclutati, di come vengono pagati, di come fanno carriera, e
regolamenta i loro compiti.
Questi temi devono essere trattati, avendo in mente dei principi ben precisi:
- migliorare la qualità e la fruibilità della didattica
- potenziare la ricerca
- favorire l’accesso dei giovani alla docenza universitaria
Il Disegno di Legge Moratti dichiara di porsi questi stessi obiettivi, salvo poi disattenderli nel
modo più assoluto. Esso tenta di proporre un modello universitarioche in Italia avrebbe come
risultato l’opposto di ciò che si vorrebbe!!!
Il comunicato stampa del Senato Accademico dell’Universita’ di Torino riassume efficacemente le
motivazioni del nostro giudizio negativo su tale Disegno.
Noi, in particolare, vogliamo sottolineare alcuni punti di tale Disegno che riteniamo estremamente
dannosi:
- Abolizione della distinzione, per i docenti, tra tempo pieno e tempo definito.
Ossia: i docenti possono dedicarsi ad attività di libera professione esternamente
all’università e ricevere retribuzione piena.
- Precarizzazione dell’accesso alla docenza universitaria.
Chi vuole lavorare in università sarà soggetto ad una lunga sequenza di contratti a tempo
determinato dove il rinnovo del contratto sarà soggetto non solo a valutazioni di merito, ma
anche alla disponibilità di bilancio.
Come risultato del primo punto, la quasi totalità dei docenti
sara’ invogliata ad avere un secondo,
“vero” lavoro, al di fuori dell’università, e
dedicherà a quest’ultima solo lo stretto necessario.
Per produrre risultati significativi nel campo della ricerca occorrono
a volte tempi lunghi: il secondo
punto affida la ricerca principalmente a persone che dispongono solo di
contratti a breve termine,
col rischio concreto di facilitare la fuga dei cervelli
all’estero e di depauperare ulteriormente il
nostro gia’ carente investimento nella ricerca.
Per questo chiediamo che il Disegno di Legge Moratti sia ritirato, come primo passo verso un vero
confronto su questi temi, al fine di costruire insieme un’università di qualità che sia di tutti e per
tutti.
Qui segue una breve presentazione di che cosa comporterà l'applicazione del DDL Moratti.