Torino, 19 novembre 2007
Ha soltanto pochi giorni il nuovo rapporto di sintesi rilasciato dall'IPCC, a cui
ha fatto seguito oggi l'annuncio
del primo ministro inglese Gordon Brown di perseguire l'obiettivo per
la riduzione delle emissioni di CO2. John Hirst, Direttore del Met
Office, ha dichiarato: "L'impegno del Primo Ministro a ridurre le
emissioni del 60% entro il 2050 è una buona notizia per tutti.
Il Met Office ha fornito le prove che il cambiamento climatico è
inevitabile e significativo, per cui non vi è alcun dubbio che
sia necessario adottare misure per attenuare le tendenze e per
adeguarsi agli impatti che sono già in corso" (qui il discorso
originale).
La relazione di sintesi dell'IPCC
fornisce una visione integrata dei cambiamenti climatici sulla base dei
risultati dei tre gruppi di lavoro interni che si occupano degli
aspetti scientifici e delle prove dei cambiamenti climatici, degli
impatti e delle strategie di adattamento e di attenuazione.
I punti più salienti della
relazione sono:
- 11 degli ultimi 12 anni sono
compresi tra i 12 anni più caldi di sempre a livello
di temperatura superficiale media globale dal 1850;
- le temperature medie globali sono
aumentate di 0.74°C nel periodo 1906-2005; tale dato va confrontato
con l'aumento di 0.6°C relativo al periodo 1901-2000
presentato nella relazione precedente del 2001;
- La precipitazione globale media a
livello del mare è aumentata da 1.8 mm/anno (dato del 1961) a
3.1 mm/anno (dato del 1993);
- Il valore medio dell'estensione del
ghiaccio artico è diminuito del 2.7% per decennio dal 1978,
mentre il valore medio estivo è diminuito del 7.4% per decennio;
- I ghiacciai alpini si sono ritirati
in entrambi gli emisferi;
- Il riscaldamento del pianeta ha
causato anticipi nell'arrivo della primavera, e le specie vegetali
ed animali si sono spostate ad una maggiore altitudine e verso i poli.
Le cause dei cambiamenti sono state
individuate in:
- Le emissioni globali di gas
a effetto serra (GHG) provenienti dalle attività umane sono
aumentate del 70% dal 1970 e le concentrazioni di gas a effetto serra
ora superano di gran lunga i valori pre-industriali;
- La maggior parte degli aumenti osservati della
temperatura media a livello globale dopo la metà del 20°
secolo è molto probabilmente dovuta all'aumento (osservato)
delle concentrazioni di gas a effetto serra
In futuro, le proiezioni prodotte dai
modelli possono essere così riassunte:
- Con le attuali politiche in materia
di cambiamenti climatici, le emissioni globali di gas a effetto serra
aumenteranno del 25-90% entro il 2030;
- Nei prossimi due decenni si
assisterà ad un riscaldamento di circa 0.2°C per decennio;
- Sarà molto probabile un aumento
della frequenza di temperature molto alte, ondate di caldo e
precipitazioni abbondanti.
I principali impatti saranno:
- Verso la metà del
21° secolo, molte zone semi-aride, tra cui il bacino del Mediterraneo, subiranno
una diminuzione delle risorse idriche;
- Aumento del rischio di inondazioni
improvvise all'interno, e inondazioni costiere più frequenti in Europa;
- Aumento dello stress idrico in
Africa;
- Aumento delle inondazioni in alcune
parti dell'Asia;
- Ondate di caldo più intense
in Nord America;
- Il 20-30% delle specie sinora
classificate diventerebbe a grosso rischio di estinzione, se la
temperatura media globale superasse i 1.5-2.5 ° C sopra i
livelli del 1980-1999
Approfondimenti:
Scarica il riassunto per i politici dell'IPCC
Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC)
Rapporto
sui cambiamenti climatici e discorso sull'ambiente del Primo Ministro
inglese (a cura del Met Office)