Recensione del libro "Una questione scottante" di King e Walker

Torino, 5 dicembre 2008

David King, chimico e docente presso l’università di Oxford, è stato il consigliere scientifico che ha convinto l’ex premier britannico Tony Blair della crescente importanza dei cambiamenti climatici. Da svariati anni si dedica alla divulgazione scientifica nel tentativo di far capire all’opinione pubblica l’importanza di prendere delle contromisure contro gli effetti del riscaldamento globale e le proporzioni della crisi da esso derivata. Infatti, secondo King, il riscaldamento globale rappresenta una minaccia potenzialmente maggiore rispetto al terrorismo internazionale.

In questo caso, il libro “Una questione scottante”, scritto in collaborazione con la giornalista scientifica Gabrielle Walker, si propone di illustrare in modo razionale le basi scientifiche del problema, e soprattutto di evidenziare come si possono contrastarne gli effetti pur continuando a vivere nel progresso (che è anche il sottotitolo della versione originale inglese). Infatti, il messaggio razionale degli Autori è che la tecnologia va usata, e sviluppata, per cercare di trovare delle soluzioni ai problemi posti dal riscaldamento globale, e non accantonata, come invece vorrebbero alcune componenti “estremiste” del movimento ambientalista. 

Così, nel libro, possiamo trovare una sessantina di pagine dedicate a profonde riflessioni sui pro e contro delle svariate opzioni di produzione di energia non legate ai combustibili fossili, dal nucleare all’idrogeno, e sulle possibilità di risparmio energetico, che rappresenta uno dei modi migliori per affrontare il problema.

Walker e King smontano, nel libro, alcune cosiddette “eresie ambientali” come il rifiuto a priori dell’energia nucleare, l’idea che alcune regioni del mondo potrebbero avere dei benefici dal riscaldamento climatico, la necessità delle misure di adattamento ai cambiamenti climatici in affiancamento agli sforzi per ridurre le emissioni di gas serra, l’inopportunità di posizioni di rifiuto radicale della tecnologia, e così via. 

Con un linguaggio abbastanza semplice e comprensibile, gli Autori, sin dalla prima parte del libro, attaccano la disinformazione scientifica propagandata da coloro che negano i cambiamenti del clima, peraltro già in atto ed in accelerazione da qualche decennio, con un ricchissimo bagaglio di risultati e citazioni scientifiche d’avanguardia. La trattazione scientifica non trascura nessun elemento e ripercorre la storia delle evidenze scientifiche, a partire dai risultati di Tyndall, che hanno portato a riconoscere nell’incremento della concentrazione dei gas serra il motivo del riscaldamento globale in atto.

Uno dei pregi del libro è che non si limita a sollevare dei problemi ed a criticare gli atteggiamenti dei denigratori, ma propone delle soluzioni pratiche e fattibili, evidenziando inoltre come molte di esse abbiano costi complessivi addirittura inferiori a quello che si avrebbe non facendo nulla. A questo aspetto è dedicato il secondo terzo del libro, in cui sono elencate tutta una serie di azioni a vario respiro (dal comportamento individuale alle scelte collettive) che potrebbero far diminuire, anche drasticamente, le emissioni di gas serra.

L’ultimo terzo del libro è dedicato, invece, ai difficili rapporti tra scienza, economia e politica, e riveste un carattere di spiccata attualità in un periodo, come quello attuale, in cui sono in corso accesi dibattiti internazionali al fine di negoziare il seguito del protocollo di Kyoto. La trattazione parte dall’inevitabile considerazione che, prima o poi, ogni nazione del mondo dovrà pagare il costo delle azioni di mitigazione ed adattamento, in misura diversa a seconda di quando si inizierà a concertare un’azione globale che permetta di ridurre le emissioni. Questa parte del libro non è semplice, ma rende perfettamente l’idea delle difficoltà e delle contraddizioni dei negoziati politici in corso e passati, a partire proprio dal famoso protocollo di Kyoto e dei suoi complessi meccanismi di attuazione. 

Sono poi esaminate in dettaglio le politiche energetiche delle nazioni più industrializzate ed inquinanti (Stati Uniti, Federazione Russa, Giappone, Canada, Australia, Unione Europea nel complesso, Francia, Germania e Regno Unito; la situazione italiana, non presente nella versione originale del libro, è stata aggiunta nella versione tradotta in italiano da Luca Mercalli, che ha curato anche la revisione della traduzione ed ha stilato la prefazione) e di alcune nazioni in via di sviluppo (Cina, Brasile, Sudafrica, Messico e India). Da questo confronto, la posizione del nostro Paese appare molto di retroguardia: pur avendo ratificato il protocollo di Kyoto, e con esso l’impegno a diminuire del 6.5% le emissioni di gas serra rispetto ai livelli del 1990, le emissioni italiane sono in realtà aumentate del 12.3%! Nel nostro Paese è mancata, e manca tuttora, una seria e capillare azione di informazione e di educazione del pubblico al problema clima. 

In definitiva, l’edizione italiana di questo libro, la cui lettura è consigliabile (oserei quasi dire indispensabile) a tutti, può pertanto rappresentare un ottimo metodo per cercare di avere una visione esaustiva sulla problematica dei cambiamenti climatici.

Da questo sito (che è quello dell'editore, Codice) si possono scaricare alcune pagine del libro. I dati tecnici del libro, invece, sono i seguenti. 

Autori: Gabrielle Walker, sir David King. Titolo: Una questione scottante. Sottotitolo: Cosa possiamo fare contro il riscaldamento globale. Edizione italiana a cura di Luca Mercalli. Traduzione di Paola Bonini.

ISBN 978-88-7578-106-4. Anno: 2008. Prezzo di copertina: € 25.

King Walker Una questione scottante
La copertina del libro di King - Walker

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